«Dio è il braccio, il caso è la fionda, l’uomo è il sasso. Provate a resistere, una volta lanciati.»
Victor Hugo
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La definizione del mio dizionario alla voce caos dice: Disordine, confusione, trambusto, e ancora: (nelle antiche cosmologie greche), Lo stato di completo disordine degli elementi materiali preesistente alla formazione dell’universo ordinato. E ancora: Nella teoria dei sistemi complessi, condizione a cui tende un sistema allorché le sue leggi comportano evoluzioni imprevedibili e irregolari. Nel campo della scienza classica, il caos è sempre stato assimilato al disordine e quindi considerato un’assenza di ordine. I sistemi complessi oscillano tra lo stato di quiete e quello di disordine ed è proprio la situazione di disorganizzazione che si accompagna al caos che fornisce quel terreno fertile per iniziative, scoperte e creatività.
Il termine caos a cui faccio riferimento non è però sinonimo di disordine: il caos indica più che altro un ordine così complesso da non riuscire ad essere comprensibile dall’uomo. La stessa Teoria del caos si basa quindi su un ordine, una sequenza così ben definita ma così ricca di variabili da essere imprevedibile. Un’imprevedibilità che non va assolutamente confusa con casualità, perché i sistemi possono essere descritti in modo esatto da equazioni. La Teoria del caos per sistema caotico intende dunque un sistema non solo casuale ma dotato di un complesso schema d’ordine più profondo. Questi stessi sistemi sono sensibilmente condizionati da ogni piccola variazione iniziale, che, con il passare del tempo, alimenta conseguenze su larga scala. In termini filosofici, invece, la Teoria del Caos concilia la visione deterministica della natura, cioè che sia possibile descriverla con leggi esatte, con il libero arbitrio.
La natura è un perfetto esempio di sistema caotico, caratterizzata da strutture definite ma soprattutto dalla varietà; innumerevoli sono gli esempi di sistemi frattali in natura: i broccoli, la foglia delle felci, la corolla dei girasoli, i fiocchi di neve, il nostro sistema vascolare e respiratorio, ecc. Il Ritmo che troviamo nei numeri, in natura e in arte è alla base delle figurazioni in ambito temporale e auditivo, spaziale, visivo e informatico. Secondo il matematico francese Ivar Ekeland, la Teoria del caos ha evidenziato come possa essere vana la pretesa di una conoscenza completa della natura basata su modelli di spiegazione riduzionisti e ha suggerito una via differente tramite una ricerca aperta che tenga in maggiore conto tutti quegli elementi che intervengono in un fenomeno, studiando come taluni meccanismi possano acquistare, durante il loro movimento, una libertà di cui non godono all’inizio. La risposta si trova in quel margine esiguo che separa lo zero matematico dal quasi niente, l’esattezza assoluta dalla migliore approssimazione possibile. Questo margine sembra infinitamente piccolo e riducibile a volontà; i sistemi caotici sono come microscopi, paragonabili a uno strumento come lo zoom dei nostri software – che ingrandisce fino alla dimensione dell’Universo.