Sporcarsi le mani
Le città invisibili sono cinquantacinque città inventate dalla meravigliosa immaginazione di Italo Calvino, organizzate in undici serie.
Le città invisibili sono cinquantacinque città inventate dalla meravigliosa immaginazione di Italo Calvino, organizzate in undici serie.
«Sono entusiasta delle straordinarie e talvolta così tempestive ingegnosità umane.
«Sul tetto dell’isola non si sosta tra i corbezzoli e i mirti a contemplare un’«ampia e bella veduta qual può abbracciarsi con lo sguardo» – stando alla definizione di «panorama» da parte del dizionario Treccani –, o a scrutare uno spazio indefinito (la vista si perderebbe oltre i campi coltivati e gli arbusti selvatici che…
«Fin dagli anni Novanta, le nuove tecnologie hanno giocato un ruolo essenziale nell’intento di rendere percepibile l’Antropocene, rappresentandone anche gli aspetti invisibili per creare nuova consapevolezza.
Prima dei cartelloni pubblicitari e dei manifesti che oggi incontriamo sui muri delle nostre città, tra l’800 e la prima metà del ‘900 la reclame, come molte insegne commerciali, si dipingeva direttamente sugli edifici.
Distruzióne s. f. [dal lat. destructio -onis, der. di destruĕre «distruggere»]
«L’etimologia del paesaggio rinvia, attraverso il sostantivo “paese”, al latino pango. Il suo significato – io pianto, fisso, stabilisco – evoca il fatto di conficcare e fissare un palo (palus) nel terreno.
Ciò che si pone, si oppone in quanto si distingue e niente è se stesso senza essere altro dal resto. Marc Augé
Ordine e caos sono le due diverse facce della stessa medaglia: l’uno non può esistere senza l’altro.
È la serie di lavori di Belkis Ayón che ti accoglie all’ingresso delle Corderie dell’Arsenale alla 59esima Biennale di Venezia, Il latte dei sogni.