Manifesta, metropolitana!
La quindicesima edizione di Manifesta (1) è davvero molto metropolitana!
Osservazione n. 1 – Statale 11: una ragnatela di luoghi desolanti, desolati, squallidi e brutti. Ma è davvero, e solo, questo?
«Questi oggetti hanno subìto l’influenza di campi e forze di cui normalmente non abbiamo percezione perché la capacità percettiva degli esseri umani è molto limitata.
Mentre nel 1961 si tiene la grande mostra “The art of Assemblage” al Museum of Modern Art di New York, che riconosce premurosamente il percorso che dal collage ha portato al nuovo esito tridimensionale e bricoleur che Rauschenberg sta sviluppando, l’anno seguente l’antropologo Claude Lévi-Strauss pubblica il libro Il pensiero selvaggio, in cui è esposta…
«Sono entusiasta delle straordinarie e talvolta così tempestive ingegnosità umane.
«Sul tetto dell’isola non si sosta tra i corbezzoli e i mirti a contemplare un’«ampia e bella veduta qual può abbracciarsi con lo sguardo» – stando alla definizione di «panorama» da parte del dizionario Treccani –, o a scrutare uno spazio indefinito (la vista si perderebbe oltre i campi coltivati e gli arbusti selvatici che…
«Fin dagli anni Novanta, le nuove tecnologie hanno giocato un ruolo essenziale nell’intento di rendere percepibile l’Antropocene, rappresentandone anche gli aspetti invisibili per creare nuova consapevolezza.
«L’etimologia del paesaggio rinvia, attraverso il sostantivo “paese”, al latino pango. Il suo significato – io pianto, fisso, stabilisco – evoca il fatto di conficcare e fissare un palo (palus) nel terreno.