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«Fin dagli anni Novanta, le nuove tecnologie hanno giocato un ruolo essenziale nell’intento di rendere percepibile l’Antropocene, rappresentandone anche gli aspetti invisibili per creare nuova consapevolezza.

“Nel proposito di seguire il vortice della terra e delle vite – scrive Lucy Lippard – si è aperto un allettante spazio liminale tra discipline, tra arte, geografia, storia, archeologia, sociologia – spazio occupato da persone come Matthew Coolidge del Center for Land Use Interpretation”. Il CLUI è una pionieristica organizzazione di ricerca fondata nel 1994 a Culver City (Los Angeles), dall’artista e curatore Matthew Coolidge, definibile col titolo di “geografo sperimentale”. Un’organizzazione non profit, gestita in gran parte da volontari, finanziata attraverso sovvenzioni pubbliche e private con l’obiettivo di esaminare le relazioni tra il paesaggio e la sua occupazione umana. Ciò viene effettuato attraverso indagini sui diversi usi del suolo, le loro proprietà e il valore economico e culturale associati al territorio. Un lavoro di ricerca che viene diffuso attraverso vari mezzi, tra cui la creazione di banche dati, pubblicazioni, mostre, video, conferenze e programmi di residenza, così come iniziative più insolite come i tour in autobus e l’uso di cartelli e chioschi di informazioni. Attraverso tali metodi, il CLUI aumenta la consapevolezza e stimola il dibattito sul paesaggio negli Stati Uniti, rivelando la varietà di usi impropri del territorio, spesso ambientalmente catastrofici, che supportano lo stile di vita a cui sono abituati i paesi industrialmente sviluppati. Il poliedrico lavoro di CLUI include un esteso database sull’uso del territorio, una raccolta di materiale informativo consultabile online che include un archivio fotografico su alcuni luoghi considerati ‘esemplari’ negli Stati Uniti. Sta inoltre sviluppando una rete museale dal nome American Land Museum, che comprende una serie di luoghi espositivi disseminati nel Paese, ognuno dei quali si occupa della propria regione come centro curatoriale per programmi di intervento correlati al corretto uso del territorio.» [p.143]

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Gaia Bindi, Arte, ambiente, ecologia, Postmedia Book, 2019