«Come nota uno studioso di tecnologie dell’informazione (Longo, Homo Technologicus, 1988), il bricolage è oggi ampiamente adottato nella progettazione (per esempio, di software): Mentre la progettazione ingegneristica classica persegue un ordine che è intrinseco a un piano intenzionale e prestabilito, frutto della finalità cosciente, nel bricolage l’ordine emerge a posteriori e segue dall’interpretazione di una serie di azioni contingenti e interventi d’improvvisazione. Intenzioni, piani, azioni e risultati sono legati, ma in modo debole, come debole è il legame tra i metodi e i materiali usati […] Come nell’evoluzione biologica, l’ordine del bricolage è frutto dell’interpretazione, ma a differenza dell’evoluzione cieca, la progettazione del bricoleur è guidata da un’intenzione, da una meta sia pur vaga. Intenzione e interpretazione si alternano a produrre significati, schemi, usi. Intenzione a priori e interpretazione a posteriori portano all’emergenza continua di strutture e significati. La centralità cede il passo alla località, l’unità progettuale alla molteplicità coordinata e variabile, la fissità al dinamismo, la rigidità alla flessibilità.». [pp. 92-93]
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Alessandro Dal Lago, Serena Giordano, Fuori cornice. L’arte oltre l’arte, Piccola Biblioteca Einaudi, 2008